Una donna di 57 anni è stata trovata morta nel nastro trasportatore dei bagagli all’aeroporto internazionale O’Hare di Chicago.
Una scoperta macabra ha scosso l’aeroporto internazionale O’Hare di Chicago. Nella mattinata di ieri, una donna di 57 anni è stata trovata senza vita nel nastro trasportatore dei bagagli del Terminal 5, una zona solitamente riservata agli addetti ai lavori.
Il ritrovamento è avvenuto intorno alle 7:45, quando il personale del Chicago Fire Department è stato chiamato per intervenire su una segnalazione di una persona incastrata in un macchinario utilizzato per il trasporto dei bagagli.
Una scoperta sconvolgente al terminal 5
Il portavoce dei vigili del fuoco, Larry Langford, ha dichiarato che la donna non era un’impiegata dell’aeroporto, aggiungendo che le modalità con cui è riuscita ad accedere all’area riservata sono ancora oggetto di indagine.
Il suo corpo è stato rinvenuto intrappolato in un pezzo di equipaggiamento, ed è probabile che sia morta sul colpo. L’area è stata immediatamente isolata e dichiarata scena del crimine, con le autorità locali che hanno avviato un’indagine per chiarire le circostanze dell’incidente.
Le indagini della polizia e i filmati di sorveglianza
Le prime informazioni emerse dall’indagine indicano che la donna è stata vista entrare nell’area riservata alle 2:27 del mattino, come mostrano i filmati di sorveglianza acquisiti dalla polizia.
Tuttavia, dai video non è ancora chiaro come sia potuta finire nel macchinario che l’ha tragicamente intrappolata. L’Amministrazione per la sicurezza e la salute sul lavoro (OSHA) ha confermato che la vittima non era registrata come dipendente dello scalo. Sollevando ulteriori interrogativi su come sia potuta accedere a un’area normalmente interdetta al pubblico.
Le autorità stanno esaminando tutte le possibilità. Inclusa l’ipotesi che la donna possa essersi introdotta illegalmente nell’area riservata o che abbia perso l’orientamento, finendo tragicamente nel macchinario. Al momento, non sono state rilasciate ulteriori informazioni sull’identità della vittima, in attesa di notificare i familiari.
